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Villaggio Globale: "Fantozzi in Paradiso"!

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Continuano le recensioni del progetto "Villaggio Globale": la rassegna di articoli che omaggio il grande Paolo Villaggio! Ben dieci autori, provenienti da blog differenti, stanno ricordando (ognuno a loro modo) il compianto attore genovese. Oggi è il mio turno... Per questa speciale occasione vi parlerò di "Fantozzi in Paradiso": uno dei film della "Saga di Fantozzi" che reputo tra i più importanti. Iniziamo!
Non vi nego che mi aspettavo questo momento. Dopo la morte di Bud Spencer, ho avuto la consapevolezza che gli idoli della nostra infanzia stanno invecchiando. Sono uomini e donne come noi, anche loro sono destinate alla morte. E' un concetto semplicissimo, che anche un bambino lo può realizzare... Ma quando ti trovi davanti a queste notizie, ci rimani sempre di sasso. E' come se un pezzo della tua vota se ne andasse via, ma poi realizzi che saranno sempre vivi nel ricordo. Per questo motivo sono arrivato "preparato" emotivamente alla morte di Paolo Villaggio. Almeno ho attenuato il dispiacere...
Non vi nego che mi sono posto questa domanda: "Quando morirà Paolo Villaggio, con quale film vorrò omaggiarlo?"
Ci ho pensato molto... Per chi segue da anni GiocoMagazzino, qualche tempo fa ho stillato una classifica personale sui film dedicati a Fantozzi. All'epoca scrivevo alla "cacchio di cane", ma quei pensieri li considero ancora oggi validi. Considero davvero "Fantozzi in Paradiso" un film molto importante per la "storyline" del personaggio (nota: "storyline"è un parolone... visto che Paolo Villaggio non ha mai ideato una vera e propria saga con un inizio e una fine, ma solo una serie di molteplici episodi). "Fantozzi in Paradiso"è un film estremamente profondo, dove si fa un'amara ironia sui dilemmi esistenziali che attanagliano da sempre l'uomo.
La locandina del film.
"Fantozzi in Paradiso" fa ironia sul mistero della morte. Paolo Villaggio ha trattato più volte il tema nei libri dedicati al Ragioniere, ma sempre in maniera accennata. In questa pellicola non solo viene affrontato l'argomento, ma viene mostrata tutta la malinconia della vita... tanto da toccare un pessimo cosmico! Ma c'è anche una gioia di fondo nell'accettare le piccole cose, circondata da un'alone di speranza (che è sempre l'ultima a morire). Eppure tutto nacque come "l'ennesimo film di Fantozzi"! Ricordo ancora il "clamore" che fece questo nuovo capitolo. Era il 1993: le reti televisivi mandarono in onda il trailer del film. Piano, piano la notizia si sparse a macchia d'olio.
"Fantozzi Morirà?!? Morirà davvero?"
Paolo Villaggio e Milena Vukotić
Quella domanda diventò virale... Ricordo che ero alle scuole elementari, tra di noi ci chiedevamo come sarebbe stato il film. Avremmo visto le disavventure di Fantozzi su candide nuvole? Avremmo visto una morte buffa e ridicola? O semplicemente si sarebbe salvato? Insomma: nonostante fosse ormai invecchiato, nessuno credeva che Fantozzi potesse morire per davvero!
Effettivamente il titolo del film fu chiarissimo... Non a caso gli innumerevoli sceneggiatori, tra cui Villaggio stesso, si sono divertiti a mettere tensione allo spettatore.
Il film inizia proprio un funerale, ma non è quello di Fantozzi! Di fatti per tutta la pellicola ti aspetti quell'evento, ma lo si vede solo alla fine... Proprio quando lo spettatore ha abbassato la guardia!
Effettivamente la vera protagonista del film è la Morte in tutte le sue forse. Inizialmente si respira il suo deprimente odore, la si percepisce piano-piano... Fino al punto che diventa inevitabile! Con una risata amara, "Fantozzi in Paradiso" ci viene semplicemente a ricordare che: la morte è inevitabile, prima o poi arriverà per tutti. Un po' come il "Ricordati che Devi Morire" del cult "Non ci Resta che Piangere".
Strupi!
Considero "Fantozzi in Paradiso" come la pellicola della serie che ha valorizzato più tutti i personaggi della saga. Il tutto è condito da sketch incredibili, che vanno dall'estremamente comico fino all'estremamente triste. Vediamo:
- Fantozzi che deve affrontare il dramma della morte, che lo porta a vivere angosce e momenti eroici;
- La Signora Pina che mostra tutto il suo amore/stima verso il marito, che è pronta a sacrificarsi per il marito (non a caso Milena Vukotic vinse il Nastro D'Argento nel 1994 nella categoria"Miglior Attrice non Protagonista");
- La figlia Mariangela che mostra una psicologia mai vista nei precedenti capitoli, rendendola il vero "villain" della pellicola (peccato che sia l'ultimo lavoro di Plinio Fernando, visto che si ritirò dopo il film);
- Il Ragionier Filini che è più scatenato che mai, generando una delle gag citazionistiche (vedi "Prendi i Soldi e Scappa") che reputo tra le più comiche e divertenti della saga;
- Il Duca Conte Maria Rita Vittorio Barambani, che è un cameo che simboleggio un'oscura minaccia del passato di Fantozzi;
- Infine la Signorina Silvani... Sempre più miserabile, sempre più mattatrice!
Manca solo il Geometra Calboni, che purtroppo venne ritirato... Ma questa è un'altra storia.
Il film è seguito da scene epiche: rapine mano armate non riuscite, feste gorillesche, peti silenziosi in ascensore, mangiate faraoniche di cozze crude, tifo indiavolato, parodie delle vacanze natalizie tipiche dei "Cinepanettoni", battute di pessimo gustofolli corse contro il tempo, amplessi sessuali epici e tanti colpi di scena! C'è tutto il repertorio di Villaggio in un unico film!
Anna Mazzamuro conferma!
Ma poi arriva la struggente scena definitiva... Con il classico umorismo tragicomico/grottesco, Fantozzi passa letteralmente dalle "stalle alle stelle"... Per poi ritornarci in pochi secondi. La morte di Fantozzi è estremamente assurda, sembra uscita dai film muti degli anni '20. Ma qui c'è davvero la scena più complessa e profonda di tutta l'intera saga.
Fantozzi è dinanzi la morte, ormai non può fare più niente. Si arrende, con un uno sguardo guarda in alto. Quasi come un "Gesù dei nostri tempi" (non arrabbiatevi per il forte paragone) sembra quasi dire: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito".
Fantozzi muore!
Al funerale, che fa scendere almeno una lacrimuccia allo spettatore, ci sono tutti compagni di questa lunga avventura/disavventura. Si tenta di ridere, ma il dispiacere è tanto...
FANTOZZI E' MORTO! 
LUNGA VITA A FANTOZZI!
Finalmente in Paradiso!
Ma nella scena successiva, lo spettatore tira un sospiro di sollievo. Un "bianco" Fantozzi può finalmente godersi il Paradiso! Queste scene oniriche vengono tuttavia guastava da un fatto assurdo. Buddha in persona costringe Fantozzi a diventare buddista... Costretto a reincarnarsi, Fantozzi deve ricominciare tutto da capo con la sua vecchia vita da ragioniere!
Che vi aspettavate? Mica un lieto fine ?!?
Scherzi a parte, ritengo questo finale attinente con tutta la filosofia del personaggio di Fantozzi. Inoltre, possiamo vedere il pensiero di Paolo Villaggio nei confronti della religione. Paolo Villaggio era ateo, ma ha sempre mostrato un certo rispetto per le religioni. Della Chiesa Cattolica ha deriso preti e suore, ma ha sempre portato un particolare rispetto per la figura di Gesù. C'è in fondo un rispetto per un'eventuale aldilà, ma allo stesso c'è apertura alla libertà religiosa. Non è un caso che nel finale viene mostrato Buddah, con la divertente satira del dirottamento.
Penso che l'unica grande pecca del film sia dovuto dal fatto che questa pellicola non è la conclusione dell'epopea fantozziana. Nel 1996 abbiamo avuto "Fantozzi - Il Ritorno", che ha visto il ritorno temporaneo di Fantozzi... almeno finché non verranno costruiti nuovi posti in Paradiso! Che nonostante sia un film "non necessario", comunque lo giudico molto valido e con ottime gag satiriche. Infine, nel 1999 abbiamo avuto "Fantozzi 2000 - La Clonazione". Un film inutile, non divertente... Salvo solamente il finale pseudo/fantascientifico.
In conclusione, vi consiglio di vedere "Fantozzi in Paradiso"perché è un film dannatamente ironico, con una malinconia che fa riflettere. Consideratelo come uno dei film di Fantozzi più serio che esista, lo consiglio anche a chi non ama il personaggio. Il film vuole farci ridere sulla nostra condizione umana, ma allo stesso tempo lo vedo come un inno alla vita. Perché di fondo la vita è una sola, la dobbiamo vivere nel modo più dignitoso e felice possibile. Di fondo, questo film rispecchia tutto il pensiero su Paolo Villaggio... Un uomo dannatamente sincero, senza peli sulla lingua. Non sempre mi trovavo d'accordo con lui, ma che comunque ha saputo rispecchiare l'italiano medio degli ultimi 50 anni.
Grazie di tutto Paolo, grazie di cuore!
Questo lungo post si conclude qui, ma non dimenticate gli articoli dei colleghi! Dategli un'occhiata, che hanno scritto davvero delle belle robe ;)
Link diretti degli altri post:

La Fabbrica dei Sogni
In Central Perk
Solaris 
White Russian

Un saluto dal vostro
Marco Grande Arbitro
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