Sono un fottuto nostalgico. Ogni tanto mi viene quella vena di malinconia romantica che mi lascia un senso di vuoto. Per sopprimere quel sentimento devo mirare un momento nel passato, per poi lanciarmi dritto per dritto nel futuro. E' una difesa che ormai attuo da anni, a suo modo funziona. Recentemente mi sono trovato in questo stato di malinconia: cercavo qualcosa del mio passato, ma non sapevo cosa. Poi sono arrivati due post che mi hanno aiutato nella mia ricerca: il primo è di
Luca Lorenzon (dedicato a
Terry Dykstra) il secondo di
A.H.V. (con un suo
disegno fantasy). Entrambi gli articoli hanno rievocato in me qualcosa che avevo dimenticato: quel genere fantasy caldo e genuino che aveva caratterizzato la mia infanzia. Questo erano le stesse emozioni che avevo quando leggevo "
Elfquest": il fumetto dei coniugi
Pini.
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Un artwork di "Elfquest" |
Ricordo che conobbi "
Elfquest" grazie ad una pubblicità sul mensile di "
Lupo Alberto". Incuriosito rivoltai le edicole per cercare il fumetto. Riuscii a trovare un buco che vendeva giornali: aveva anche qualche fumetto invenduto dell'opera. Sfortuna volle che la casa editrice
Macchia Nera fallì nei primi anni del
2000, la distribuzione italiana del fumetto si fermò: tuttora si trova interrotta senza una casa che voglia continuare l'impresa. L'avventura italiana di "Elfquest" nacque nel
1997 e morì qualche anno dopo...
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Il numero speciale dei primi venti anni dell'opera |
Per fortuna in America "Elfquest" vive ancora ed è considerato un cult del genere. Tutto iniziò nel 1978, quando i coniugi Richard e Wendy Pini pubblicarono l'opera sulle testate indipendenti dell'Indipendents Publishers Syndacate. La fine degli anni '70 e l'inizio degli'80 furono tempi d'oro per il fantasy: la gente giocava a Dungeons & Dragons, divorava romanzi del genere e perfino il cinema si stava pian piano interessando. L'opera dei coniugi Pini risentì molto di quel fantasy ancestrale: nelle loro storie si rivedono gli insegnamenti spirituali del maestro J. R. R. Tolkien, con aggiunte delle mode fantasy dettate dall'epoca. I disegni, morbidi ed estetici, miravano alla bellezza visiva: fecero da eccelsa cornice ad un fantasy che oggi non esiste più. Inutile dire che si sentì molto l'influenza di Terry Dykstra...
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Un artwork di "Elfquest" |
La storia è ambientata nel
Mondo delle Due Lune: una terra ostile intrinseca di magia.
Diecimila anni dai fatti di "Elfquest", gli
Alti Elfi giunsero in questo luogo viaggiando dal loro pianeta d'origine. Questi elfi antichi furono una stirpe di viaggiatori: dopo la distruzione del loro pianeta, andarono in cerca di nuovi popoli da conoscere. Un incidente impedì al palazzo-astronave di procedere nel viaggio. Gli Alti Elfi furono così costretti a vivere in quelle brulle terre...
La nostra storia inizia anni dopo, mostrandoci i
Wolfriders: una tribù di elfi selvaggi che vive in sinergia con i lupi. L'intero clan è governato dal prode
Cutter, un giovane e valoroso capo elfo. A causa delle ostilità della zona, specialmente per le lotte contro gli umani, la tribù è costretta a viaggiare in cerca di terre migliori. Inizia così un viaggio alla ricerca di una casa in cui vivere: incontrando difficoltà, nemici e amici...
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La trasformazione degli Alti Elfi |
In tutti questi anni la storia dei coniugi Pini è riuscita ad imporsi nel mercato americano... Un mercato dominato dalla
Marvel alla
DC Comics. Dopo il fallimento dell'
Indipendents Publishers Syndacate, i primi venti volumi sono stati finanziati dalla casa indipendente ideata dagli stessi Pini: la
WARP Graphics (acronimo di
W endy
A nd
R ichard
P ini). Con l'aumento delle richieste, finì per passare sotto la produzione della
Marvel, poi della
DC Comics e infine della
Dark Horse. Ancora oggi vengono scritte storie sulla vita degli elfi Wolfriders: esiste infatti una vecchia guardia di lettori che continua a seguire l'opera, mentre le nuove generazioni si accostano pian piano. "Elfquest" ha raggiunto anche altri media: un
video-fumetto animato,
trailer su internet, un
omonimo gioco di ruolo, varie
action figure,
giochi da tavolo e perfino una
cd musicale da ascoltare mentre si leggeva il fumetto. Nel
2008 la
Warner Bros. pensò anche di produrre un film sull'opera dei coniugi Pini, tuttavia abbandonò l'idea quando decise di produrre "
Lo Hobbit" (non volevano finire a farsi concorrenza da soli). Tuttavia nel
2013 il progetto è tornato in auge dopo aver visto alcuni trailer dei fan: chissà se prima o poi verrà girato!
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Due copertina di "Elfquest" pubblicate dalla Marvel e dalla DC Comics |
Il post si conclude qui. Oggi ho voluto mostrarvi qualcosa che sono in pochi a conoscere, giusto i più esperti del fumetto. Volevo farvi partecipe di quel calore che mi ha sempre donato "Elfquest": mi ricorda quel fantasy che divoravo da bambino. Mi rammenta le primissime partite a
Dungeons & Dragons, i pomeriggi a dipingere i modellini di
Warhammer, le prime carte di
Magicillustrate dagli storici disegnatori, le partite episodiche con il videogame de "
La Storia Ancestrale", le letture dei
librogame e le visioni di quei film misteriosi come "
The Dark Crystal" e "
Il Signore degli Anelli" di
Ralph Bakshi. Atmosfere che con il tempo sono cambiate, che hanno perso quella genuinità iniziale. "Elfquest" mi riporta indietro in quel periodo, mi fa stare bene e mi dona calore. Adesso sono pronto a guardare avanti...